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martedì 24 giugno 2014

Una pestilenza e un terremoto a Cefalù

Nell'anno di grazia di Nostro Signore 20.. una terribile pestilenza lasciò senza popolazione la città di Cefalù, che fino ad allora aveva goduto della protezione del Santissimo Salvatore.
Alla pestilenza si aggiunse poi una lunga sequela di scosse sismiche, che durarono parecchi giorni e che lasciarono, infine, un paesaggio totalmente cambiato. Tanto cambiato, che nessuno vi avrebbe riconosciuto Cefalù.
Di tutti gli abitanti ne era rimasto soltanto uno, che trascorreva il suo tempo seduto su uno scoglio, apparso improvvisamente durante il terremoto. Stranamente egli né mangiava né beveva, ma trascorreva il suo tempo con lo sguardo posato sulle rovine di quello che fu il paese tanto amato.
Dopo mesi, qualcuno osò avvicinarsi al luogo così provato e dopo lungo peregrinare, forse nella speranza di trovare qualche resto dell'antico insediamento, vide l'uomo sullo scoglio e gli si avvicinò, con la speranza di ottenerne spiegazioni su quanto era avvenuto.
Quando gli fu vicino, l'uomo solitario mostrò il suo volto rugoso, arso dal sole e dalla salsedine, e il suo sguardo profondo. Il visitatore non gli rivolse subito parola, ma se ne stette a lungo a guardarlo, come se volesse conoscerlo fin nella sua più profonda intimità.
Lo guardava negli occhi, ma più li fissava, più profonda diventava quell'intimità. Era come se guardasse in un profondissimo pozzo senza fondo. Per un attimo gli sembrò di avere le vertigini e fu costretto a staccare lo sguardo da quegli occhi. Fu a quel punto che udì la voce del solitario:
Lo so, sei venuto qui alla ricerca di un qualche rudere, che possa farti risalire al tempo passato, ma la tua ricerca sarà inutile. Perché ci siano i ruderi di un passato, prima dovevano esserci i templi. Templi, però, non ce n'erano più. E non soltanto i templi costruiti da mano umana, ma anche quelli dono divino. Per decenni gli uomini furono presi da così tanto furore, che passarono i loro giorni nella ricerca di distruggere ogni cosa per la quale era degno vivere. Distrussero promontori e arenili, panorami e monumenti. Distrussero in nome di un malinteso diritto al lavoro e quando la loro furia distruttiva si mostrava non conforme la consideravano almeno compatibile. Continuarono così, finché non rimase nulla né a testimonianza del passato né del favore divino. E così, quando di questo non rimase quasi nulla, lo stesso Dio volle distruggere tutto, insieme all'uomo che se n'era dimostrato indegno.”
E tu, come mai ti sei salvato?” disse il visitatore.
Io sono rimasto per testimoniare l'accaduto. Soprattutto per raccontare a te e ad altri che me lo chiederanno, perché tutto intorno c'è il deserto, che è stato costruito dall'uomo per ignoranza e per arroganza. Sono rimasto per volontà dell'Onnipotente, che vuol fare conoscere agli altri uomini che ai suoi doni si deve il massimo rispetto, per riconoscere il quale Egli ci ha dato la ragione. La ragione che, chi accetta di essere ignorante, calpesta bestemmiando. Se poi quest'uomo è anche arrogante, allora la sua bestemmia è ancora più grave. Ecco, il deserto che vedi è ciò che è rimasto dopo che tutto e tutti sono sprofondati all'Inferno.”
All'Inferno?”
Sì, all'Inferno!” continuò il sopravvissuto “E si è dovuto faticare non poco, perché Satana accettasse le anime di alcuni imprenditori e di alcuni burocrati. Temeva che la loro presenza avrebbe potuto creare disordine. Alla fine, dopo insistenze, accettò, ma fu categorico nel rifiutare i politici. Costoro finirono in un buco nero e non potranno mai ritornare.”
Il sole era quasi scomparso all'orizzonte e la notte si avvicinava. L'immensa distesa di sabbia, che occupava il luogo dove sorgeva Cefalù, perdeva sempre più il suo colore ambrato. Gli animali notturni cominciavano a far sentire i loro versi e i cinghiali riprendevano le loro razzie.
Quando il buio fu più fitto, il visitatore non vide più il sopravvissuto: era andato via senza che se ne accorgesse. Solo e al buio ebbe paura e si diede alla fuga. Voleva allontanarsi al più presto da quel luogo di morte, che persino Dio aveva abbandonato. Voleva allontanarsene e dimenticare di esservi andato; dimenticare persino che quella landa desolata era stata un giorno uno dei più bei paesaggi al mondo.