L'Italia
sembra un grandissimo bar o un altrettanto grande ristorante, dove i
politici si siedono a bere e mangiare, lasciando poi una mancia ai
camerieri; cioè, ai cittadini, che con le loro tasse hanno servito
bevande e pasti. E non solamente servito, ma anche pagato! Eppure in
tanti credono di essere stati ripagati correttamente con le mance!
Mi
piacerebbe, invece, che essi si considerassero offesi da un simile
comportamento dei politici. Certo, molti di loro offesi lo sono e non
fanno altro che lamentarsi della politica, ma non sembrano avere le
idee chiare su una corretta strategia di liberazione da questa
tirannia della disonesta stupidità dei politici e dei loro accoliti
o dei loro servi sciocchi burocrati.
Lo
dico prima di proseguire: lo so che non c'è in questo momento
un'offerta di idonea strategia, ma l'accettarne una non idonea non mi
sembra una strategia idonea. Questo fatto dimostra soltanto che,
quand'anche ci fosse una proposta di una strategia idonea, in troppi
non la riconoscerebbero.
Allora?
Se le cose stanno così, è assai difficile che l'Italia si risollevi
e che i suoi cittadini la smettano di fidarsi dei ciarlatani, che
promettono un futuro, mentre per colpa soprattutto loro muore il
presente. Fidarsene equivale a sognare a occhi aperti, con la
certezza che al risveglio scopriremo che non è morto soltanto il
presente, ma che è nato morto il futuro.
Si
tratta di una situazione difficile, che potrà risolversi soltanto a
condizione che tutti i cittadini siano disposti ad ammettere i loro
errori. Soprattutto l'errore di non aver deciso la scelta dei loro
rappresentanti politici con un'attenta riflessione e con la
consapevolezza dei veri problemi da risolvere. Senza questa
consapevolezza, infatti, la scelta non può non ricadere su chi
elargisce la mancia più ricca. Per averne contezza basta riflettere
sul perché in prossimità delle elezioni si fanno così numerose le
mirabolanti promesse di un ponte sullo Stretto,
di finanziamenti milionari,
di posti di lavoro, di
abolizione di Equitalia
eccetera. Tutte solo e soltanto mance! E per essere più sicuri che i
cittadini non si vergognino di accettarle, li fanno vivere ormai in
un continuo stato precario e nella più totale ignoranza, che stanno
cercando di alimentare nei giovani con la loro buona
scuola, che buona non è.
Ci
sarebbe il cosiddetto nuovo che avanza, il M5S, ma non mi sembra che
la sua strategia sia adatta a risolvere i problemi dell'Italia. A
meno che non si voglia accettare il suo anti-europeismo come una
panacea per tutti i mali e la politica economica di una Kirchner come
idonea a salvare l'Italia, dopo che s'è dimostrata nefasta per
l'Argentina.
Allora
non ci resta che prendere coscienza di che cos'è la democrazia e di
che cosa fare per trarne i maggiori vantaggi.
Se
democrazia significa “potere del popolo”, essa funzionerà
soltanto se il popolo questo suo potere lo eserciterà e non vi
rinunzierà in cambio di mance e di cieca fiducia in un capopopolo.
Esercitarlo, però, costa quantomeno la fatica di partecipare alla
vita pubblica e non guardare ai propri politici come a semidei, dai
quali dipende persino il pranzo per sé e per i propri figli; costa
la fatica di leggere e quella di ascoltare; costa la fatica di usare
il cervello per giudicare se le parole sono o meno soltanto vane
promesse; costa la fatica di controllare quotidianamente l'azione
amministrativa e politica dei rappresentanti. Costa, infine, il
coraggio di sapere correggersi se la precedente scelta è stata un
errore, dichiarandolo subito e a viso scoperto a colui che ci ha
indotto in errore.
Ecco,
questa è la vera democrazia e solo essa potrà salvare il futuro
dell'Italia. Tutto il resto altro non è che mistificazione, che
copre quell'immondo mondo dell'attuale falsa democrazia.
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